DEFINIZIONE:

I Rischi organizzativi o trasversali sono i rischi che dipendono dalle cosiddette “dinamiche aziendali”, cioè dall’insieme dei rapporti lavorativi, interpersonali e di organizzazione che si creano all’interno di un ambito lavorativo.

L’organizzazione del lavoro, ad esempio, svolge un ruolo fondamentale soprattutto per quanto riguarda l’intensità del lavoro sia dal punto di vista psicologico che fisico, quindi i rischi che ne possono derivare devono essere attentamente valutati dal datore di lavoro e dal medico competente.

A questa catalogazione dei rischi è stato aggiunto negli ultimi anni il «RISCHIO DA STRESS LAVORO CORRELATO», il quale viene considerato uno dei più difficili da individuare a causa dell’assenza di un danno immediatamente riscontrabile.

I rischi organizzativi e lo stress lavoro-correlato rappresentano una delle sfide principali con cui è necessario confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro in quanto hanno considerevoli ripercussioni sulla salute delle singole persone, ma anche su quella delle imprese e delle economie nazionali.

Circa metà dei lavoratori europei considera lo stress comune nei luoghi di lavoro e ad esso è dovuta quasi la metà di tutte le giornate lavorative perse.

Come molte altre questioni riguardanti la salute mentale, spesso lo stress viene frainteso o stigmatizzato. Tuttavia, se li si considera come un problema aziendale anziché una colpa individuale, i rischi psicosociali e lo stress possono essere gestibili come qualsiasi altro rischio per la salute e la sicurezza sul luogo di lavoro.

Lo stress lavoro correlato è regolamentato dal D. Lgs. 81, con riferimento all’ACCORDO EUROPEO del 2004, che cita:

«Lo scopo dell’accordo è migliorare la consapevolezza e la comprensione dello stress da lavoro da parte dei datori di lavoro, dei lavoratori e dei loro rappresentanti, attirando la loro attenzione sui sintomi che possono indicare l’insorgenza di problemi di stress da lavoro. L’obiettivo di questo accordo è di offrire ai datori di lavoro e ai lavoratori un modello che consenta di individuare e di prevenire o gestire i problemi di stress da lavoro. ( 

I rischi organizzativi derivano da inadeguate modalità di progettazione, organizzazione e gestione del lavoro e da un contesto lavorativo socialmente mediocre e possono avere conseguenze psicologiche, fisiche e sociali negative, come stress, esaurimento o depressione connessi al lavoro.

Alcuni esempi di condizioni di lavoro che comportano rischi organizzativi sono:

» organizzazione dell’attività (carichi di lavoro, orari, fatica)
» richieste contrastanti e mancanza di chiarezza sui ruoli
» scarso coinvolgimento
» gestione inadeguata dei cambiamenti organizzativi, precarietà del lavoro
» comunicazione inefficace
» ergonomia del lavoro
» strumenti di lavoro e processi non adeguati
» rischi per la salute e la sicurezza
» formazione non adeguata
» utilizzo erroneo delle competenze
» molestie psicologiche e sessuali, violenza da parte di terzi.

GLI EFFETTI

Per le imprese gli effetti negativi possono essere una scarsa redditività complessiva, un maggiore assenteismo, il presenteismo (le persone continuano ad andare a lavorare quando sono malate e non possono essere efficienti) e un aumento dei tassi di incidenti e infortuni.

Le assenze tendono ad essere più lunghe di quelle dovute ad altre cause e lo stress lavoro-correlato può contribuire ad aumentare i tassi di prepensionamento.

I costi per le imprese e la società sono considerevoli e vengono valutati in miliardi di euro a livello nazionale.

PATOLOGIE ASSOCIATE ALLO STRESS LAVORATIVO

» Disturbi della funzione gastrointestinale

» Ulcera peptica

» Patologie infiammatorie croniche intestinali

» Disturbi cutanei

» Processi infettivi, allergici o neoplastici

» Deficit mnemonici, di attenzione, di concentrazione

» Ansia

» Irritabilità, sofferenza, depressione

» Disturbi del comportamento alimentare

» Abuso di sostanze psicoattive

» Disturbi del sonno

L’ultimo sondaggio d’opinione paneuropeo dell’EuOsha (2013) ha rivelato che il 51 per cento dei lavoratori riferisce che lo stress è presente nel proprio luogo di lavoro e 4 lavoratori su 10 pensano che non venga gestito adeguatamente nella loro impresa.

» Burnout

» Cefalea

» Dolori muscolari

» Affaticamento

» Rachialgia

LE OPPORTUNITA’

La valutazione del rischio, se adeguatamente progettata, permette di individuare le carenze organizzative che possono creare i problemi sia alle persone, sia all’azienda.

L’individuazione della causa è il primo passo verso la risoluzione del problema.

L’attuazione di idonee misure correttive, oltre a migliorare il clima aziendale, permette di rivedere la propria organizzazione ed i propri processi al fine di aumentarne la redditività.

LA METODICA DI VALUTAZIONE

»   Analisi di indicatori oggettivi

»   Analisi dei processi aziendali

»   Indagine soggettiva

LE MISURE DI PREVENZIONE

» Misure di gestione e di comunicazione in grado di chiarire gli obiettivi aziendali e il ruolo di ciascun lavoratore, di assicurare un sostegno adeguato da parte della direzione ai singoli individui e ai team di lavoro, di portare a coerenza responsabilità e controllo sul lavoro, di migliorare l’organizzazione, i processi, le condizioni e l’ambiente di lavoro.

» La formazione dei dirigenti e dei lavoratori per migliorare la loro consapevolezza e la loro comprensione nei confronti dello stress, delle sue possibili cause e del modo in cui affrontarlo, e/o per adattarsi al cambiamento.

» L’informazione e la consultazione dei lavoratori e/o dei loro rappresentanti, in conformità alla legislazione europea e nazionale, ai contratti collettivi e alle prassi.

LA NOSTRA OFFERTA

La BN Sicurezza e Ambiente è in grado di supportarvi nelle seguenti attività:

» Valutazione dei rischi organizzativi e dello stress lavoro correlato (I e II livello diapprofondimento)

» Esame dei vostri processi e supporto alla riprogettazione

» Applicazione di modelli gestionali specifici

» Interventi di team building approach

»  Sviluppo della Behavior Based Safety (BBS)